Aphyocharax anisitsi Eigenmann and Kennedy, 1903

Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Lamarck J-B., 1801
Classe: Actinopterygii Klein, 1885
Ordine: Characiformes Regan, 1911
Famiglia: Characidae Latreille, 1825
Genere: Aphyocharax Günther, 1868
English: Bloodfin
Descrizione
Lunghezza: sia i maschi che le femmine raggiungono i 5,5 cm. Ha il tipico aspetto dei Characidae, con pinne abbastanza ampie (soprattutto la pinna caudale e la pinna anale) e presenza di pinna adiposa. Il colore del corpo è madreperlaceo, la pinna caudale, la pinna dorsale, le pinne ventrali la pinna anale hanno un brillante colore rosso. La brillantezza della colorazione è massima in acqua più calda. Esiste il dimorfismo sessuale dato il maschio ha pinna anale uncinata ed ha una sagoma meno panciuta. Si tratta di un pesce che vive in banchi di almeno 10 esemplari. Le uova vengono deposte tra la fitta vegetazione. Si ciba di insetti ed altri animaletti caduti in acqua e di piccoli invertebrati come dafnie, larve di zanzara e vermi. Viene allevato e riprodotto con successo in acquariofilia. Dà molte soddisfazioni anche ai principianti. Va allevato in banchi di almeno 4 esemplari in acquari ricchi di vegetazione ma con spazio libero per nuotare con dimensioni minime di 60 cm. Non è molto sensibile alle caratteristiche dell'acqua e tollera temperature sensibilmente inferiori a quelle degli altri caracidi: 18-28 °C (ideale 22-23 °C). L'acqua deve essere da leggermente acida a neutra e da tenera a leggermente dura . Lo si può nutrire con cibo congelato od in scaglie. Le uova vanno isolate ed i piccoli nutriti con cibo in scaglie frantumato.
Diffusione
In Argentina, nel bacino del fiume Paraná. Abita ambienti con fitta vegetazione.
Sinonimi
= Aphyocharax rubropinnis Pappenheim, 1922.
Bibliografia
–Rüdiger Riehl, Hans A. Baensch: Aquarien Atlas. Hrsg.: Hans A. Baensch. 15. Auflage. Mergus, Melle, Germany 2006.
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Data: 27/06/1987
Emissione: Ittiofauna Stato: Argentina |
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